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Intervista a Luca Mazzanti: scultore di automobili.

luca_mazzantiCon orgoglio, in un momento critico come questo per il nostro Paese, abbiamo la soddisfazione di incontrare un vero creativo italiano delle automobili: Luca Mazzanti.   Anche lui, come altri grandi talenti nostrani, nasce in toscana, a Pistoia. Ispirato dalla perfezione della natura e mosso dalla forte passione per i motori, inizia a disegnare automobili ed a modificare modellini. Linea dopo linea, forma dopo forma coltiva ogni giorno il sogno di diventare costruttore di supercar. Così Luca Mazzanti mentre studia continua a lavorare nella carrozzeria di famiglia. E’ una passione irrinunciabile quella per i bolidi e nei primi anni novanta inizia a collaborare con quello che sarà il suo grande maestro: Mario Faralli. Impara l’arte del restauro automobilistico e contemporaneamente partecipa a numerose gare in salita con vetture sport prototipo ed Abarth restaurate personalmente. Nel 2001 realizza così la prima “barchetta” disegnata insieme a Walter Faralli per conto di un cliente; questa sarà la vera molla che lo spingerà a dare vita al marchio F&M ed alla prima propria automobile disegnata, progettata e realizzata: Antas. Inizia così un vertiginoso crescendo di impegni sui numerosi progetti creati su misura per i suoi clienti e un’impressionante acquisizione di immagine e di credibilità raccolti in brevissimo tempo dal marchio “F&M”, soprattutto attraverso le proprie le creazioni, invitate ad esibire ad i più esclusivi eventi motoristici mondiali, nonché ad importantissime produzioni cinematografiche. Nel 2011, dopo tre anni di lavoro fianco a fianco con il designer Zsolt Tarnok, Luca Mazzanti ha presentato la prima vettura a motore centrale marchiata Mazzanti automobili, pensata per una piccola, esclusiva e personalizzatissima produzione, il suo nome è “Evantra”, di cui noi di Creatività Italiana ci siamo già occupati. Intanto l’ azienda è cresciuta e il 2014 è iniziato a tutta velocità con il completamento dell’ esemplare 01 e l’ inizio ufficiale della produzione Evantra.
Sappiamo che la sua è una storia naturale, fatta di impegno e di forte passione, ma come è nata l’idea di costruire supercar?
E’ un’idea che è dentro di me fin da piccolo, totalmente innata ed istitintiva: quando i miei amici sognavano di diventare un giorno un pilota della Ferrari, io sognavo di guidare un giorno una mia macchina.
Evantra è un’auto speciale. Avere l’occasione di intervistare chi l’ha creata ci spinge però a non lasciarci sfuggire una domanda. In cosa Evantra è unica e incomparabile alle altre supercar?
Probabilmente nella sua filosofia che esprime un concetto di design totalmente slegato dalle mode o dalle logiche di mercato e che esprime la visione a 360 gradi di una unica persona, chi l’ha concepita.
Solo 5 esemplari all’anno significa realizzare opere d’arte. Anche con una richiesta consistente manterrete l’esclusività di una produzione estremamente limitata?
Certamente, questa è la natura del progetto e maggiormente della mia azienda, i numeri potranno crescere negli anni ma rimarranno sempre estremamente bassi.
Abbiamo apprezzato l’estensione del brand Mazzanti Automobili verso prodotti diversi, che potrebbero diventare veri e propri oggetti di culto. Verso quale traguardo vuole dirigersi prossimamente?
Non mi pongo mai limiti, le aziende che costantemente ci chiedono di produrre oggetti su licenza nostra devono principalmente rispecchiare il nostro approccio qualitativo ed esclusivo, qualsiasi sia la natura del loro prodotto.
L’auto del futuro secondo Luca Mazzanti?
I materiali ricilcabili ci sono da tempo ed anche noi ne usiamo sulla Evantra, i combustibili alternativi e le energie alternative anche. Penso che l’ automobile si adeguerà sempre di più alle esigenze ambientali e di utilizzo, ma non subirà grandi stravolgimenti nei prossimi 10 anni e soprattutto penso che le automobili come la nostra avranno una vita lunghissima perché, oltre che mezzi estremamente performanti ed avanzati, sono fondamentalmente giocattoli per adulti frutto di un desiderio e non di un’esigenza e finchè l’uomo avrà voglia di divertirsi e di togliersi qualche soddisfazione, noi ci saremo.
Cosa direbbe ad un giovane, appena assunto nella sua azienda, che guarda ammirato una delle sue automobili?
Quello che gli dico ogni giorno e cioè che dietro l’orgoglio di creare oggetti ammirati e desiderati che spesso da fuori appaiono come inarrivabili, quasi non fossero reali, ci vuole sempre tanta concretezza, perché questi importanti progetti sono fatti di sacrificio e passione, di competenza e voglia di imparare e migliorarsi ogni giorno.
Se non avesse limiti di budget quale sarebbe la location ideale in cui farebbe fotografare Evantra?
Non è una questione di budget, la location ideale della Evantra sono le colline toscane intorno alle quali essa è nata e per le quali sono state sviluppate le sue caratteristiche di guida: pensiamo a che senso avrebbe andare a fotografare un leone al polo nord…
La cosa che non si stanca mai di ripetere ai suoi collaboratori?
Che nella mia azienda ci deve essere rispetto ed umiltà da parte di tutti, come c’è da parte mia in primis, ma loro lo sanno e non c’è bisogno di ripeterlo spesso.
La cosa che invece non si stanca mai di ricordare a sè stesso?
Che in questo mondo e in questo particolare perido economico/sociale dove troppo spesso chi fa qualcosa di importante e di successo viene invidiato e visto in maniera negativa da chi è frustrato da mille problemi o strumentalizzato da falsi ideali politici, devo ricordarmi che chi mi conosce veramente, sa quanto sacrificio ho fatto e faccio ogni giorno per ottenere questi risultati, sempre in totale onestà e trasparenza con me stesso e con gli altri.
Cosa pensa a proposito del design italiano?
Che è quello che continua anche oggi, in questi difficili momenti, a far sì che ciò che proviene dall’ Italia, che siano esse Supercars o oggetti di moda o di altra natura, siano sempre un punto di riferimento per le tendenze mondiali.
E più in generale, cosa pensa della creatività italiana?
Penso che sia e sarà inesauribile perché è dettata ed influenzata da ciò che ci circonda ogni giorno nel nostro Paese: la storia, il paesaggio, l’arte, il cibo.
Vuole darci la sua personale definizione di creatività?
Per me la creatività è qull’espressione del nostro animo e della nostra vita che lasciamo che gli altri possano vedere e toccare.
Ringraziamo Luca Mazzanti per aver condiviso con noi la sua visione e continueremo a seguire le sue brillanti creazioni automobilistiche.

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