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Talento in “rosa” nel calzaturiero artigianale made in Italy.

Alessia_FabiVi raccontiamo di una realtà artigiana calzaturiera diventata emblema del lusso italiano nel mondo. Si tratta del calzaturificio Fabi (marchi Fabi e Barracuda) e Alessia Fabi ne è alla guida. L’azienda è stata fondata nel ‘65 da suo padre Enrico e da suo zio Elisio, oggi reduce dall’ultima edizione Pitti Uomo dove emerge chiaro il suo messaggio: “c’è vera autenticità nel made in Italy quando le maestranze e la produzione sono italiane”. Il marchio Fabi, degno rappresentante del lusso italiano nel mondo, nasce negli anni Sessanta come scommessa familiare, nel cuore del distretto calzaturiero marchigiano. In breve tempo il gusto, la professionalità e l’eccellenza hanno trasformato una realtà artigianale in un brand internazionale. Oggi l’azienda ha 380 dipendenti e un fatturato di 45 milioni di euro. Alessia Fabi, A.D. del gruppo, determinata donna manager premiata recentemente del Premio Speciale per l’Imprenditoria Femminile China Trader Award indetto dall’ICE.
Una family run company italiana nel mondo. Com’è possibile?
Con impegno, passione e un po’ di audacia. La nostra azienda è nata dal sogno di mio zio e di mio padre di creare un’attività di famiglia. Io, che sono la seconda nata tra i miei cugini e i miei fratelli, ricordo che abbiamo iniziato con poco e da poco ma sin da subito abbiamo guardato all’estero che per noi rappresenta la fetta più grande del nostro fatturato. Tacchi a spillo, strass, colori sgargianti, pregiate pelli di pitone hanno conquistato già da molti anni fa Mosca e le altre aree del mondo dove stiamo sempre più consolidando la nostra presenza. Parliamo di Qatar, Kuwait  Emirati Arabi, stiamo poi preparanti il nostro sbarco in Cina e India ma anche l’Italia con una prossima apertura a Roma.
In Occidente?
Puntiamo agli Stati Uniti dove raddoppieremo i negozi di Los Angeles, Las Vegas, New York e una Fabi Boutique sarà aperta a Miami. Anche Panama ha già confermato l’apertura del secondo monomarca. Presto inaugureremo il mercato della Costa Rica.
Suggerimenti alle imprese Made in Italy che si rivolgono all’estero per esportare l’eccellenza?
Avere un obiettivo e perseguirlo attraverso una buona rete commerciale, una  strategia comunicativa coerente e un’attenzione maniacale alla qualità dei prodotto ma soprattutto far leva sulla cultura dei nostri valori italiani che nel mondo vengono molto apprezzati.
Quanto rappresenta un vantaggio competitivo questa vostra autenticità nell’etichetta made in Italy?
È basilare, ma ci sono aree del mondo dove è indispensabile anche una strategia di brand per raccontare il valore del prodotto che vive dietro l’etichetta. Purtroppo l’Italia non riesce ad ottenere una legge europea che tuteli questo immenso e unico patrimonio e che darebbe grandi opportunità a tutto il comparto manifatturiero italiano.

www.fabishoes.com

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