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Zercalcare: Strappare lungo i bordi per dare forma alla vita.

Michele Rech, in arte Zerocalcare, ha ideato Strappare lungo i bordi, miniserie disponibile su Netflix, nello stile Zero. La storia del triste viaggio di Zerocalcare e dei suoi amici Sarah e Secco, per il tragico lutto di Alice. Un lato di una generazione, quella di chi vive a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, in una situazione precaria, di inadeguatezza e di difficoltà sociale. Ragazzi puliti, che affrontano la vita cercando di strappare lungo i bordi senza ritrovarsi in mano una figura sbagliata, la loro. Una vicenda che accomuna migliaia di persone, della generazione attuale e di quella dei loro genitori. Bisogna stare attenti a seguire le linee, ma sbagliare e facile, anzi riuscire a seguire il tratto è un’impresa. Anche la coscienza ha una strana forma, quella di un armadillo, cinica, pratico all’osso. La mini serie è ispirata a vicende reali, accadute allo stesso protagonista. L’autore pensa e racconta quello che il linguaggio cinematografico non ha fatto finora. Inventa un nuovo codice forse, che arriva nel profondo, perché mette a nudo tutti, liberandoci dall’iconografia classica degli stessi personaggi. L’animazione è prodotta da Movimenti Production in collaborazione con Bao Publishing ed è interamente doppiata da Zerocalcare. Zero, infatti dà voce, a modo suo, a tutti gli altri, tranne all’Armadillo, che è doppiato da Valerio Mastandrea. Nel finale però i protagonisti assumono la loro identità, prendono voce propria. Strappare lungo i bordi rivoluziona il genere perché lo inventa di nuovo. Aspettiamo la prossima, senza fretta, nel frattempo noi s’annamo a pijà un gelato.

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